sabato 10 febbraio 2007

Hannibal Lecter: Le Origini del Male


Titolo Originale: Hannibal Rising
Anno Di Produzione: 2006
Data di Uscita nei cinema: 9 febbraio 2007
Intepreti principali: Gaspard Ulliel, Gong Li, Toby Alexander
Durata:1 h e 57 minuti
Genere: Drammatico/Horror
Distribuzione: Filmauro

Trama: Siamo in Lituania, anno 1944: ci sono conflitti a fuoco continui tra l'esercito russo e quello nazista, famiglie sterminate, razzie e saccheggi nei campi. Il piccolo Hannibal Lecter, dopo aver perso la famiglia in uno di quegli scontri a fuoco, viene rinchiuso in un orfanotrofio..Da li, partirà alla volta di Parigi, per andare dall'unico parente rimasto in vita, inizierà gli studi di medicina, e comincierà ad appassionsarsi alla scienza. Finchè un giorno, decide di farsi giustizia, contro quelli che durante la guerra, per sfamarsi, gli hanno mangiato la sorella..

La Frase: Il nostro assassino si è fatto uno spiedino: ha mangiato funghi e guance..

Recensione: Fa un certo effetto pensare ad Hannibal Lecter e vedere questo giovane attore invece che Antony Hopkins. A mio avviso però è stato freddo quanto basta, spietato e sanguinario come solo "the cannibal" è in grado di fare. In 2 ore di film, ho visto pareri molto discordanti tra di loro; c'è chi lo mette al primo posto della classifica dei "flop films", altri invece che ne sono rimasti entusiasti (sono in pochi) e altri che lo giudicano poco più che sufficiente. Il film a mio avviso è fatto molto bene, ed è inquietante quanto basta (se ripenso ancora alla scena in cui Grutas e la sua combriccola portano fuori la piccola Micha per mangiarsela mi viene la tristezza). Una storia articolata bene, senza perdita di dettagli nei vari passaggi..un buon percorso insomma. Come tutti ci aspettavamo dopo aver visto il trailer, hannibal trova gli assassini di sua sorella, e decide di sterminarli uno per uno, con metodi dozzinali ma sicuramente efficaci.Buona la musica e la fotografia.. Un applauso invece a Gong Li per la sua bellezza e la sua bravura. Comunque, dal momento che in merito al giudizio su questo film se ne sono dette tante, forse troppe, e ci sono forse pareri troppo discordi, mi limiterò solo a dirvi di andarlo a vedere, ma non darò un voto sul film...Anzi si, altrimenti non potrei aspirare a diventare un critico :)

Critica:Il film avrebbe le premesse per risultare una carta vincente per un
poker di una saga così storica. In realtà molte delle scelte lasciano
perplessi lo spettatore che è abituato a parteggiare per Lecter senza
avere obblighi di tipo morale.
Prendere le difese di un bambino reduce degli orrori della seconda
Guerra Mondiale diventa fin troppo facile e scontato.
Ciò che dovrebbe immergerci nel personaggio è la sua ambiguita. Lecter
è cultura, conoscenza, classe, freddezza e spietatezza. Dovrebbe
creare identificazione con Lecter l'essere vittima principalmente di
se stesso non di devianze infantili.
Il giovane attore, ricalca in fin dei conti, sia la fisionomia che le
espressioni e i caratteri dell'Hannibal di Hopkins, per quanto
riguarda la recitazione.
L'errore è però della sceneggiatura. Rendere il giovane Lecter un
vendicatore mascherato sembra talvolta esagerato e volutamente
conformato con lo stile cinematografico che oggi crea incasso. Il
sangue, lo splutter sono stati nella trilogia più o meno ben misurati,
usati per esplicitare ma non per aggiungere minuti alla pellicola.
La fine invece si distacca e rende sicuramente maggior giustizia al
cannibale altolocato, un annunciato banchetto che però trova riscontro
solo nell'immaginazione dello spettatore.
Nonostante tutto nel film ci sono buoni riferimenti e sottigliezze.
Lecter viene presentato come un vendicatore ma lo scopo della sua
pulizia è quello più che altro di punire gli altri per un profondo
senso di colpa verso se stesso.
Il bambino Lecter ha mangiato la sorella, così come l'adulto Lecter si
ciba di persone a lui vicine o per cui lui ha stima. I suoi banchetti
prevedono pietanze o di persone vicine o di cattivi che lui punisce
per rendere giustizia a qualcun altro.
Prova di questo è la maschera che Lecter indossa prima di fuggire
dall'orfanotrofio. La stessa maschera che gli verrà imposta in futuro,
simbolaggia la volontà di autonegare quello che l'adolescente Lecter
ricorda, un modo per punire la propria coscienza.
Nella visione del film sembra però un calcare la mano eccessivo, un
voler per forza di cose riempire di simoboli e rimandi forzati con gli
altri lavori.
Anche il rapporto con il sesso femminile mantiene un filo di coerenza
con gli altri film.
Quando alla fine Lecter fa credere alla "zia - amante" Gong Li di
essere morto le da prova che ancora in lui c'è una parte che ama,
sparendo dalla sua vita.
Le speranze però sono quelle di non trovarsi un prossimo sequel che
preveda un incontro stile Raffaella Carrà dei due. Si possono
sopportare gli adattamenti commerciali ma invischiare certi format
televisivi con il cinema no.
La musica è un punto a favore, e spiega forse più di qualsiasi altra
cosa le vere origini del male. La musica che Lecter ascolta a Firenze
in Hannibal è la stessa che si ritrova in questo film nella scena dove
per la prima volta riesce a ricordare quello che era successo alla
piccola Micha, mangiata dagli aspiranti nazisti. Le note per Hannibal
sono sempre un momento preparatore o gratificante dopo aver compiuto e
in questo film ci viene spiegato cosa c'è dietro al rito musicale.
La frase chiave del film, non la migliore ma la più rappresentativa è
quella di Gong Li "La memoria è come un coltello, a volte può
ferirti".
Il coltello e la memoria sono in effetti le due armi a doppio taglio
di Hannibal e lo saranno in tutta la sua vita, sugli altri e su se
stesso. A cura di Oddrookery


Voto: 7

Trailer:

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