domenica 29 luglio 2007

Recensione: La sconosciuta


NAZIONE:
Italia
GENERE:
Drammatico
DURATA:
118 min.
DATA DI USCITA:
2006
REGIA: Giuseppe Tornatore
CAST:
Ksenia Rappoport, Michele Placido, Claudia Gerini, Margherita Buy, Alessandro Haber

Se quello che tutt'oggi risulta ancora essere il capolavoro di Giuseppe Tornatore, Nuovo Cinema Paradiso, è la rappresentazione di un magico empireo aggrovigliato in meravigliosi ricordi cinefili e d'infanzia e Una pura formalità riproduce un immaginario Purgatorio, La sconosciuta si cala senza remore in un malato e putrido inferno. Una sorta di chiusura di un'ideale trilogia in cui passati e presenti si incrociano e si rincorrono, si confondono e si penetrano gli uni negli altri. L'autore siciliano non realizzava opere dal 2000 e forse per questo lo ritroviamo così ipertrofico e voglioso di mettere in scena molto, di musicare anche gli angoli (la colonna sonora di Ennio Morricone è bella ma un pò ingombrante), di stratificare fino al parossismo la dolorosissima e violentissima vicenda di un'ucraina in affitto, costretta dal suo laido pappone (uno strepitoso Michele Placido calvo e glabro) a sfornare bambini per le coppie ricche dell'Occidente. C'è, nella prima parte, una Trieste cupa ed enigmatica, e tracce di Hitchcock e di paure ancestrali. E c'è, soprattutto, uno straordianario ritratto di donna, Irena, nella migliore tradizione del percorso del regista (dalla Laura Del Sol del Camorrista alla Monica Bellucci di Malèna), che lotta e s'ingegna nell'utopistico sforzo di cambiare i connotati a un destino inesorabilmente segnato. Tornatore sa narrare come pochi in Italia e davanti a La sconosciuta si pensa a Volver di Almodòvar. La fluidità di racconto è quasi perfetta, solo qualche sbavatura, qualche minuto di troppo. Si entra nel film in pochissimi istanti, scaraventati da una forza centripeta che con afflizioni e pene (e un cinema forte e compatto, sicuro e spavaldo) ti accompagna in un regno di morti viventi e di mostri attraverso un Caronte cinico e spaventoso. La scelta di Ksenia Rappoport - nata a San Pietroburgo e in scena dalla prima all'ultima inquadratura nel ruolo della protagonista - si è rivelata felicissima: un'attrice solo per noi inedita (in patria ha un curriculum gonfio d'esperienze), dai bellissimi capelli intorcigliati. Puntualissimi i camei di Claudia Gerini, Pierfrancesco Favino, Piera Degli Esposti, Alessandro Haber, Margherita Buy, Angela Molina e della piccola Clara Dossena.

VOTO: 9

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Io questo film forse dovrei rivederlo: ne ho fatto una recensione terribile, perché non mi è piaciuto, ma devo ancora capire se fosse per via del momento particolare in cui l'ho visto... o davvero per le caratteristiche oggettive del film. Comunque ti linko adesso.