lunedì 30 luglio 2007

Recensione: The Libertine


TITOLO ORIGINALE:
The Libertine
NAZIONE:
Gran Bretagna
GENERE:
Drammatico
DURATA:
110 min.
DATA DI USCITA:
2004
REGIA: Laurence Dunmore
CAST:
Johnny Depp, Samantha Morton, John Malkovitch

Si definiva l'uomo più selvaggio e fantastico sulla faccia della terra John Wilmot, conte di Rochester alla corte di Carlo II, personalità talentuosa e scellerata del XVII secolo, che tentò di trasformare Londra della seconda metà del '600 in una sorta di Swinging London degli anni '60. Genio e soprattutto sregolatezze, amante indefesso, autore di un'opera che tanto somiglia a Lisztomania di Ken Russel, con enormi falli in scena usati come asce di guerra contro i poteri costituiti. Un provocatore, un giovane (morì all'età di 33 anni) che tentò di spostare le linee di demarcazione, i limiti e i perimetri del senso e dei propri sensi, ingurgitando vino e quant'altro lo facesse sentire vivo. Tratto dalla pièce teatrale di Stephen Jeffreys (autore della trasposizione), The Libertine segna il debutto sul grande schermo dell'acclamato regista inglese di video musicali Laurence Dunmore. Un'opera prima intinta nel buio e nel fango, nell'uggiosità e negli umori carnali come fosse un noir (non a caso è il fantasma di Wilmot che narra la breve ma intensissima esistenza accecata dalla passione e sedotta dal peccato del conte), dentro il quale Johnny Depp sguazza come una pantegana che si beffa del traffico umano e non umano, rilanciando la sua griffe violentemente dark. Un attore che ha tutta l'aria di essere sull'orlo di una simpatica, non ricercata, elegante grandezza.

VOTO: 8

2 commenti:

Deneil ha detto...

Gran film!e grande Johnny!e grande recensore!

Anonimo ha detto...

ella recensione, sintetica, ma efficiace. Hai trovato il nucleo di questo film. E, certo, Depp la fa da padrone con il suo carisma.