martedì 31 luglio 2007

Recensione: UltraViolet


TITOLO ORIGINALE:
Ultraviolet
NAZIONE:
USA
GENERE: Fantascienza
DURATA: 88 min.
DATA DI USCITA:
2005
REGIA: Kurt Wimmer
CAST:
Milla Jovovich, Cameron Brigth, Nick Chinlund

UltraViolet, dove la violetta del titolo altri non è che Milla Jovivich, coinvolta in una sorta di videogame futuristico che strizza l'occhio a Resident Evil e scopiazza Underworld. Uno sparatutto dove il joystick è nelle mani dei realizzatori, gli unici forse a divertirsi, certo non nel pubblico. Violet è una emofoga, neovampira in cerca di una cura. Questa cura è la stessa di X-Men: Conflitto finale, nel senso che se la porta appresso il medesimo bambino, Cameron Brigth. Incredibile vero? E questo è niente. Il film è composto da una serie di interminabili combattimenti calati in una estetica che oscilla tra lo spot glaciale di un amaro trendy e il videogioco da bar. I corpi degli attori ritrattati al computer così da risultare simili ad abbondanti animazioni digitali. Un flipper, un immaginario pixelato dove il cinema non si capisce dove stia, certo non nel racconto e tanto meno nella messa in scena. Milla è brava, lo sappiamo, ma se si butta via con robaccia simile si potrà solo dire che ha un gran futuro alle spalle.

VOTO: 3

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