domenica 19 agosto 2007

Recensione: Resident Evil: Apocalypse


TITOLO ORIGINALE: Resident Evil: Apocalypse
NAZIONE: USA
GENERE: Thriller
DURATA: 97 min.
DATA DI USCITA: 2004
REGIA: Alexander Witt
CAST: Milla Jovovich, Oded Fehr, Ali Larter, Iain Glen


Atto secondo di Resident Evil, la saga ispirata al videogame con la tenace e letale Alice che in un avveniristico futuro combatte contro i mutanti trasformati in zombi da un micidiale virus, e contro la multinazionale che ha favorito questa trasformazione di massa. Tanto era dignitoso il primo episodio, quanto è incredibilmente brutto questo Apocalypse. In una estenuante gara di sciatteria saltano fuori altre guerriere senza un vero ruolo nella vicenda (Jill), morti viventi truccati malissimo, corpi speciali che spaccano, ammazzano e vengono a loro volta ammazzati senza un perché (di sculto la scena dei cani zombi!). D’accordo, da film come Resident Evil, così evidentemente concentrati sul loro potenziale immaginifico, non ci si aspetta sceneggiature raffinate, ma quando ci sono frasi tipo «Angela Ashcroft, non è un nome da adulta per una bambina come te?», rivolto alla piccola coprotagonista, siamo in regime di conclamata deficienza. E comunque il film pecca pesante anche sulla spettacolarità: un gran fracasso ma senza senso alcuno. La coproduzione tedesca è la stessa del controverso Der Untergang sugli ultimi giorni di Hitler. E Wenders ha detto che tra i due film, è meglio Resident Evil. Tremiamo al solo pensiero di come possa essere quell’altro!

VOTO: 4

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