domenica 28 ottobre 2007

Recensione: La casa del diavolo

È un film così così, lo so. Però, è straordinariamente divertente e dissacrante, nonché autoironico. L'ambientazione americana border-line, i personaggi sadici, il poliziotto fuorilegge, la musica country, i dialoghi al limite della comicità fanno di questo film "road-movie" uno dei migliori del genere horror splatter, meglio del precedente "La casa dei mille corpi". Non mi ricordo di essere inorridito e divertito contemporanemente. Bellissime alcuni frasi: "Voglio un gelato tutti fottuti frutti"; "Siamo bacherozzi" (ripetuto venti volte); "Cinese, giapponese, mutande scese, tette appese"... La scena finale è malinconica e orribile sulle note di Free Bird dei Lynird Skynird

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Non c'era altro e l'ho guardato. Non mi sono annoiato, ma nemmeno al cesso mi annoio.
La filastrocca "Cinese, giapponese..." è la cosa migliore del film, dopo la colonna sonora.
Da nascondere dentro l'armadio se non volete che i vostri figli rifondino la banda della Magliana.